Le previsioni per il 23 aprile erano infauste: pioggia a dirotto e freddo dalle 14 alle 17. Per tutta la mattinata i rovesci si erano alternati a pause poco rassicuranti. Ma alle 14, quando la macchina organizzativa si è messa in moto e alcune delle 13 classi partecipanti erano già in Piazza dei Signori a Vicenza, è spuntato un raggio di sole. Allora si è capito che ce l’avremmo fatta anche stavolta.
Alle 15 in punto, con i saluti dell’assessore alle politiche giovanili del comune di Vicenza Leonardo Nicolai, della Dirigente del “Canova” e presidente della RTS Vicenza Carmela Mancuso, e dopo che Luigi Ballerini aveva già firmato molte copie di Myra sa tutto, è partita la gara, che è proceduta a ritmo serrato per schivare la pioggia (che non ha mancato di rinfrescarci, ma solo per 10 minuti).
I cinque giochi (Se lo sai rispondi!, Utopie, distopie, diacronie, Chi è? Chi l’ha detto?, Il lessico di Myra e Vero o Falso? hanno sviscerato fin nei minimi dettagli (che in alcuni casi lo stesso autore ha confessato di non ricordare) la storia del “grande fratello tecnologico” e della rivoluzione che alcuni giovani “lettori” (i loro nomi di battaglia sonoi quelli di grandi scrittori dimenticati) tentano di compiere: un romanzo futuribile che parla al presente, come problema (il ruolo dell’AI, la libertà personale e il dominio dei social) ma anche come speranza: come quella rappresentata da queste tredici classi che hanno rappesentato altrettante scuole, classi risultate vincitrici delle eliminatorie di istituto: in tutto hanno partecipato oltre 100 classi del biennio di tutta la provincia (Da Schio a Lonigo, da Montecchio a Valdagno, da Bassano a Vicenza).
Alla fine, dopo un testa a testa all’ultima… pagina, hanno prevalso le ragazze e i ragazzi della 2FC Dell’ Itas “Trentin” di Lonigo
A loro, oltre che l’applauso della piazza, va un buono libri da 300 euro.
A tutte e tutti le e i partecipanti, un ringraziamento sincero da chiunque abbia a cuore la cultura e la libertà: a due giorni dal 25 aprile, il messaggio è arrivato forte e chiaro: finché c’è lettura c’è speranza