recensione a cura di Lucia Vanni, 1A Classico Liceo “Brocchi” Bassano
LA GIUSTIZIA INTERIORE
ROMANZO GIALLO. “Quella che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla”: un componente paratestuale di Lao-Tze che indica che siamo in presenza di un romanzo di formazione, il genere letterario che si diffuse maggiormente tra Settecento e Ottocento e che contagia tuttora la maggior parte delle tipologie testuali. Quando parliamo di romanzo di formazione, proprio della narrativa tedesca, d’istinto pensiamo a grandi scrittori, quali Goethe (Gli anni di apprendistato di Wihelm Meister) e Keller (Enrico il verde).
Ebbene Gianrico Carofiglio è riuscito a fondere, in maniera affascinante, questo noto genere con il romanzo giudiziario (giallo), dando così vita a Testimone inconsapevole (pubblicato dalla Sellerio Editore nel 2002, lingua italiana, pp. 316, €12), il primo di tre romanzi aventi lo stesso protagonista, l’avvocato Guerrieri. Carofiglio, nato a Bari il 30 maggio 1961, è uno scrittore e un politico italiano; nel 1986 divenne magistrato e diede inizio alla sua carriera lavorativa. Dopo aver intrapreso un periodo di attività parlamentare, decise di dedicarsi unicamente alla sua emergente occupazione di scrittore, dando il via alla corrente del “thriller legale” italiano. Carofiglio, con una narrazione icastica e coinvolgente, apre ognuno di noi al mondo della giurisprudenza, intrecciando l’atteggiamento professionale dell’avvocato Guerrieri, la sua vita personale e le sue considerazioni psicologiche. Le vicende legali, ovvero l’omicidio del piccolo Francesco, l’imputazione di tale delitto ad Abdou Thiam e la conseguente lotta di Guerrieri per salvare il Thiam, vengono posti in secondo piano rispetto a Guerrieri stesso che, narrando in prima persona, colma la trama con la sua vita privata. Nonostante le difficoltà e la rassegnazione riuscirà a far emergere le sue virtù di avvocato, battendosi per un motivo che è tuttora presente nella nostra quotidianità. Testimone inconsapevole è dunque un libro che si avventura apertamente tra preconcetti razziali e formae mentis stolte, con cui abbiamo a che fare ogni giorno.