… il libro della gara di domani…
Ricordo molto bene il giorno prima – anzi il pomeriggio prima – che tutto cominciasse.
Ero arrivato in studio da un quarto d’ora e non avevo nessuna voglia di lavorare. Avevo già controllato la posta elettronica, la posta cartacea, riordinato qualche carta fuori posto, fatto un paio di telefonate inutili. Insomma avevo esaurito tutti i pretesti e quindi mi ero acceso una sigaretta.
Adesso mi godo tranquillamente la sigaretta e poi comincio.
Finita la sigaretta arei trovato qualcosa d’altro. Magari sarei sceso ricordandomi di un certo libro che dovevo andare a prendere da Feltrinelli e, insomma, avevo rinviato troppe volte.
Mentre fumavo squillò il telefono. Era la linea interna, la mia segretaria dall’anticamera.
C’era un signore che non aveva un appuntamento, ma diceva che era urgente.