E’ morta oggi, a 89 anni, la scrittrice statunitense Harper Lee, autrice del capolavoro Il buio oltre la siepe, premio Pulitzer 1961
Jem, mio fratello, aveva quasi tredici anni all’epoca in cui si ruppe malamente il gomito sinistro. Quando guarì e gli passarono i timori di dover smettere di giocare a football, Jem non ci pensò quasi più. Il braccio sinistro gli era rimasto un po’ più corto del destro; in piedi o camminando, il dorso della sinistra faceva un angolo retto con il corpo, e il pollice stava parallelo alla coscia, ma a Jen non importava un bel nulla: gli bastava poter continuare a giocare, poter passare o prendere la palla al volo.
Poi, quando di anni ne furono trascorsi tanti da poter ricordare e raccontare, ogni tanto si discuteva di come erano andate le cose, quella volta. Secondo me tutto cominciò a causa degli Ewell, ma Jem, che ha quattro anni più di me, diceva che bisognava risalire molto più indietro, e precisamente all’estate in cui capitò da noi Dill e per primo ci diede l’idea di far uscire di casa Boo Radley.
(Harper Lee, Il buio oltre la siepe, traduzione dall’inglese di Amalia D’Agostino Schanzer, Feltrinelli, Milano 2008 – ed orig. 1961)